[Questi sono i momenti del fermo degli attivisti di Ultima Generazione che continuano i loro blitz contro i ristoranti dello chef Cracco: contesti i prezzi dei suoi menù stellati paragonati a quelli di un affitto per gli studenti. Questa è Ad Alta Velocità oggi 28 marzo 2025: nello stesso giorno del 1943 nel porto di Napoli scoppia un incendio sulla Caterina Costa carica di esplosivi; nell’esplosione conseguente muoiono 600 persone. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di sport e discriminazioni razziali. Il calcio in primis ma non solo è spesso il teatro di parole e azioni discriminatorie contro atleti e atlete di un colore diverso della pelle o per un’appartenenza etnica. Dai cori contro i calciatori e sportivi neri a quelli di etnia rom fino agli insulti contro meridionali e napoletani la questione è all’ordine del giorno. Nella Settimana di azione contro il razzismo, il presidente del Comitato Uisp Genova, Marino De Filippi, ha intervistato il calciatore del Genoa, Junior Messias, nell’ambito del progetto “SIC! – Sport, Integrazione e Coesione” condotto in partnership con Lega Serie A e UNAR- Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.
Nel 2011 Messias, 20enne brasiliano, ha lasciato la sua patria per cercare fortuna in Italia, stabilendosi a Torino, dove ha fatto il corriere di elettrodomestici, vivendo nel quartiere di Barriera di Milano e giocando a calcio con l’Uisp nello Sport Warique, la formazione della comunità peruviana in Italia. Ascoltiamo le parole del calciatore.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale