Ottanta anni fa, il 25 aprile del 1945, iniziò la ritirata dei soldati tedeschi e di quelli fascisti della Repubblica di Salò da Torino e Milano, dopo che il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia aveva proclamato l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati. La Liberazione, che pose fine all’occupazione tedesca e alla dittatura fascista. La Liberazione che mise fine alla guerra nel nostro Paese e da cui sorse la nostra Repubblica.
Un anniversario importante e che è doveroso celebrare. Un anniversario che quest’anno coincide con la scomparsa di Papa Francesco. Un uomo di pace, da ricordare in un giorno di pace.
Come ci ricorda Don Armando Zappolini, portavoce della campagna Mettiamoci in Gioco
25 aprile significa libertà, democrazia, uguaglianza, antifascismo. I valori universali su cui si fonda la Repubblica italiana, ma allo stesso tempo un messaggio dal significato universale, in un’epoca segnata da profonde tensioni internazionali. La figura di Papa Bergoglio assume in questo senso un significato particolare per i valori sociali emersi durante il suo pontificato.
Ascoltiamo il giornalista vaticanista Salvatore Izzo
Che festa sia dunque, un 25 aprile di civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto, come specificato dall’Anpi, ma anche una doverosa ricorrenza, una giornata da celebrare anche nel ricordo di chi ha sempre difeso questi valori.
Ascoltiamo il pensiero di Stefano Milani, direttore di Collettiva.
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