[Questa è la voce di un bambino palestinese che a Gaza racconta come sia sopravvissuto solo lui al bombardamento di un campo profughi dove tutta la sua famiglia è stata uccisa dalle bombe israeliane. Questa è Ad Alta Velocità oggi 8 maggio 2025: nello stesso giorno del 1948 a Torino si disputa in un’unica giornata il primo campionato di calcio italiano di massima serie, vinto in finale dal Genoa contro l’Internazionale Torino. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di sicurezza e morti sul lavoro. Il monito del presidente Mattarella il primo maggio scorso è rimasto non solo lettera morta ma è stato seguito da una drammatica conta delle vittime sul lavoro. Subito dopo pubblicazione da parte dell’INAIL dell’andamento infortunistico sul lavoro dei primi 3 mesi del 2025 che ha evidenziato un aumento consistente rispetto allo stesso periodo del 2024 con oltre l’8% ecco la sequenza di incidenti mortali in Campania, Lazio, Lombardia e Veneto.
Vittime che hanno nomi e volti come Stefano Alborino che ha perso la vita a causa di una caduta dall’alto mentre stava lavorando alla ristrutturazione di una facciata; Francesco anche lui di 47 anni, padre di tre bambine, che è morto folgorato in un impianto fotovoltaico; un uomo di 60 anni (a Carpiano nel milanese), Roberto Vitale, che è stato travolto da una motrice mentre camminava; un muratore di soli 24 anni, Endrit Ademi, che è precipitato da 12 metri di altezza perdendo la vita sul colpo; Raffaele Galano, di 58 anni (di Brendola nel Vicentino), che è deceduto macellato da un ingranaggio di un macchinario all’interno di un’azienda che opera nel settore dei cavi per applicazioni speciali. Ascoltiamo David Mosseri, vicedirettore Anmil, e Raffaella Dispenza, vicepresidente di Acli.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale