Terzo settore, nel report Terzjus advocacy e ruolo delle reti associative e dei Csv


[Questa è la voce del giornalista e radiocronista Riccardo Cucchi che insieme a migliaia di persone sui social ha dato vita alla mobilitazione #ultimogiornodigaza: l’Europa che prende posizione contro il genocidio palestinese. Questa è Ad Alta Velocità oggi 12 maggio 2025: nello stesso giorno del 1977 durante la manifestazione organizzata a Roma dai Partito Radicale per l’anniversario del referendum sul divorzio un colpo di pistola uccide Giorgiana Masi di 19 anni: dalle foto diffuse dalla stampa si vedono agenti in borghese sparare ad altezza uomo. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di terzo settore e volontariato. “Advocacy, identità e servizio. Una ricerca sul ruolo e le prospettive dei Centri di Servizio per il Volontariato e delle Reti Associative del Terzo settore” è il titolo del report che Fondazione Terzjus in collaborazione con Unioncamere ha presentato a Roma. Il volume curato da Cristiano Caltabiano accende il focus sulle Reti Associative (RA) e sui Centri di servizio per il volontariato (CSV) che sono due soggetti chiave, normati dal Codice del terzo settore, per accompagnare, sostenere e promuovere le molte realtà associative, di volontariato e fondazionali presenti nelle nostre comunità locali.

Pur con compiti chiaramente distinti, sia le Reti che i CSV hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo essenziale nella attuazione della riforma del terzo settore e in particolare nel favorire l’utilizzo da parte dei propri affiliati delle non poche opportunità promozionali offerte dalla riforma. Ascoltiamo Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Terzo Settore.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale