[Intro: Questa è la voce di Sigfrido Ranucci sul palco dell’ultima manifestazione in solidarietà al giornalista e conduttore di Report: il senso del giornalismo in un Paese che vive un momento difficile e complicato sulla libertà di stampa. Questa è Ad Alta Velocità oggi 24 ottobre 2025: nello stesso giorno del 1970 Salvador Allende viene eletto presidente del Cile, il suo governo sarà rovesciato 3 anni dopo dal generale Pinochet con l’inizio della dittatura. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di lavoro domestico. Hanno più di cinquant’anni, sono in gran parte soddisfatti del lavoro che svolgono ma non smettono di guardare altrove: solo il 38,6% dei collaboratori domestici vorrebbe, infatti, mantenere l’occupazione attuale, il 61,4% punta invece a un cambiamento nei prossimi cinque anni.
È uno dei principali risultati che emergono dal 4° Paper del Rapporto 2025 Family (Net) Work, intitolato “Il lavoro domestico: tendenze, valutazioni e prospettive”, presentato da Assindatcolf, in collaborazione con la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Un universo, quello del lavoro domestico, che in Italia conta 1 milione 229 mila lavoratori – tra regolari e non – per un valore economico generato di circa 17 miliardi di euro, pari a quasi l’1% del Pil nazionale nel 2024. Un settore essenziale per l’equilibrio familiare e sociale del Paese, ma che mostra segnali di affaticamento: secondo l’Inps, dal 2019 al 2024 si sono persi 47 mila lavoratori, 23 mila solo nel 2024. Ascoltiamo il presidente di Assindatcolf Andrea Zini.
Ascolta Ad Alta Veocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale





