ASviS, focus sulla dimensione sociale dello sviluppo sostenibile a Montecitorio


Dimensione sociale della sostenibilità – Continuano i focus di Asvis sul Rapporto 2025 per lo sviluppo sostenibile nel Clubhouse di Montecitorio. Ascoltiamo Antonio Russo, portavoce Alleanza contro la povertà.

Non lasciare nessuno indietro è lo slogan dell’Agenda 2030: facile da dirsi, molto più difficile da realizzarsi”, ha sottolineato in apertura Enrico Giovannini, rilevando come il mondo non sia su un sentiero di sviluppo sostenibile, “con situazioni particolarmente negative proprio sui temi della povertà, della salute, dell’educazione, delle disuguaglianze di genere e dell’occupazione. Pandemia, guerre e inflazione hanno spinto gli investimenti nella direzione sbagliata. Rispetto alla povertà l’Italia è più indietro del resto d’EuropaLo stesso accade per l’istruzione di qualità, per le disuguaglianze e per il lavoro, dove siamo sostanzialmente al penultimo posto”. Nella sua presentazione, Giovannini ha richiamato la necessità per l’Italia di definire il Piano per l’accelerazione trasformativa (Pat), impegno assunto in sede Onu nel 2023, e ha salutato l’introduzione della valutazione di impatto intergenerazionale delle nuove leggi (Vig), da rendere presto operativa: “Pensate ad applicarla alla legge di bilancio: è l’obbligo di pensare al futuro”. Sulla salute, il direttore scientifico dell’ASviS ha evidenziato la necessità di rafforzare il Servizio sanitario nazionale: “Il ministero ha istituito un dipartimento dedicato a One Health, con l’idea di coniugare la salute delle persone con quella del pianeta, ma abbiamo bisogno di portare la salute in tutte le politiche. Pensate alla mobilità sostenibile: in Europa abbiamo 300mila morti premature all’anno per malattie legate all’inquinamento. E non riguarda soltanto i trasporti, ma anche il riscaldamento e altri aspetti. Dobbiamo fare di più, potenziare le iniziative che riducono i rischi ambientali”.