La Corte suprema dell’Arabia Saudita ha confermato la pena di morte nei confronti di Ali Mohammed al-Nimr, giovane attivista condannato per reati commessi all’età di 17 anni. La decisione si baserebbe su una confessione estorta con torture e maltrattamenti. Amnesty International chiede l’annullamento della sentenza, indagini sulle torture e il rispetto dei diritti umani.
Senza pietà
17/02/16
Internazionale