Telecamere della discordia – GRSweek dell’8-9 giugno 2019

Bentrovati all’ascolto del GRSweek da Anna Monterubbianesi. Fa molto discutere la decisione di installare telecamere a circuito chiuso in tutte le scuole dell’infanzia (pubbliche e paritarie) e nelle case di cura per anziani e per persone con disabilità. Un emendamento al decreto Sblocca cantieri, capitolo: video-sorvegliare e punire i lavoratori, approvato pochi giorni fa in commissione al Senato, che prevede l’installazione di sistemi di videosorveglianza in tutte le strutture. Lo stanziamento previsto è di 160 milioni di euro dal 2019 al 2024. Se l’approvazione dell’emendamento viene rivendicata come un successo dal ministro dell’Interno, al grido di “altra promessa mantenuta!”, diviso è il mondo delle associazioni e della società civile. La misura sarà finanziata con fondi che i ministeri dell’Istruzione e della Salute avrebbero potuto più propriamente investire nella formazione, nella selezione del personale e per l’ammodernamento delle strutture sanitarie.

Ascoltiamo ai nostri microfoni Vincenzo Falabella, presidente della FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap…

Una decisione come questa lascia aperti il tema della prevenzione del fenomeno e quello della percezione della sicurezza tra i cittadini. Ascoltiamo la scheda di Clara CapponiCi sentiamo insicuri perché esiste davvero un pericolo o perché ci dicono che c’è un pericolo? Incrociando i dati dell’indagine sulla “Sicurezza dei cittadini” dell’Istat e ricerche più recenti sul tema si evince che omicidi, furti e rapine sono in costante calo. Circostanza che stride con la realtà di un Paese in cui un italiano su quattro ha paura di girare da solo per strada la sera. E uno su dieci è terrorizzato all’idea di rimanere in casa da solo. Il senso di insicurezza delle donne è decisamente maggiore di quello degli uomini: il 36,6% non esce di sera per paura (a fronte dell’8,5% degli uomini), il 35% quando esce da sola di sera non si sente sicura. Anche tra gli anziani emerge un profilo di insicurezza simile.

C’è da ricordare poi che il disegno di legge prevede che l’installazione delle videocamere non è obbligatoria, ma possibile previo accordo con le organizzazioni sindacali nel rispetto di alcuni criteri tecnici e di privacy, esattamente come accade oggi: le videocamere vengono installate nei casi di segnalazione e denuncia. È quindi utile interrogarsi sulla reale utilità di questi strumenti. Ascoltiamo Adriano Biondi, vicedirettore di Fanpage.it…

Il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 17 giugno e dovrà tornare – dopo il voto di Palazzo Madama – alla Camera. Fino ad allora nemmeno un euro potrà essere speso né nessuna azione intrapresa. i tempi sono del tutto imprevedibili e certamente non brevi e nel caso di termine anticipato della Legislatura, l’iter deve iniziare da capo (e sarebbe la terza volta).

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