Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Pierluigi Lantieri con la collaborazione di Anna Monterubbianesi e Ivano Maiorella.
Democrazia, partecipazione, rivoluzione digitale: possono essere questi gli elementi portanti per un nuovo modello di sviluppo che non dimentichi il Sud? Quali sono le prospettive di una nuova questione meridionale, alla luce del bisogno di sostenibilità che l’emergenza sanitaria ha messo sotto gli occhi di tutti?
Questi sono alcuni dei temi affrontati nel corso del seminario del progetto FQTS, la formazione dei quadri del Terzo settore meridionale, che si è svolto ieri online con la partecipazione, tra gli altri, del Ministro Provenzano.
Il percorso, alla sua 12° edizione, ha raggiunto quest’anno mille partecipanti, con 14 linee dedicate alla formazione. Anche FQTS si è dovuto fermare in questi mesi, o meglio ha sospeso gli incontri in presenza ma ha trovato nel web una nuova possibilità per continuare a creare momenti di partecipazione attraverso le piattaforme digitali, consentendo la crescita di capitale e coesione sociale.
La formazione infatti non può solo essere in balia degli eventi, ma deve avere capacità di visione e precorrere i tempi, costruendo percorsi, sperimentando possibilità. Ascoltiamo Michele Sorice, ordinario di Innovazione Democratica e di Sociologia della comunicazione alla Luiss di Roma:
[sonoro Sorice]
È attraverso la partecipazione che una serie di diritti di cittadinanza, sociali, civili, politici diventano reali e si applicano in concreto. Cosa vuol dire ripartire dai modelli partecipativi di sviluppo, ripensare allo sviluppo partendo dagli asset sperimentati in questo tempo? Ce ne ha parlato Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum del Terzo Settore:
[sonoro Fiaschi]
La scelta del Ministro Provenzano e del Governo di destinare risorse al Terzo settore è una scelta che ha a che vedere col riconoscimento del sociale, delle diseguaglianze e di diritti, oppure possiamo immaginare che c’è un di più, che questo investimento che troviamo nel decreto Rilancio sia funzionale a una discontinuità rispetto agli interventi del passato?
Questo confronto tra modelli politici e strategie ha visto intervenire Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud, che si è chiesto qual è il nesso tra sviluppo e uguaglianza:
[sonoro Borgomeo]
A lui ha risposto Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale….
[sonoro Provenzano]
Quindi: non c’è sviluppo senza giustizia sociale ed uguaglianza. Uguaglianza dei punti di arrivo, prima ancora che dei punti di partenza. Come ci ha sempre ricordato Norberto Bobbio, tra i più efficaci interpreti della nostra Costituzione.
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