Guerra e accoglienza: uno sguardo sul presente

 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, dallo scoppio del conflitto in Ucraina, le persone in fuga dal Paese sono circa 4 milioni: numeri enormi che oltre a dare la stima dell’atrocità della guerra e delle conseguenze dirette sulla vita delle persone, devono per forza di cose misurarsi sulla questione delle misure di accoglienza.

Un tema che molte volte in passato è stato al centro del dibattito politico; ascoltiamo la scheda di Elena Fiorani

 

Le persone in fuga dalla guerra in Ucraina possono entrare nei paesi dell’Unione europea grazie a un sistema di protezione speciale che è stato attivato il 4 marzo dal Consiglio Europeo. Come spiega Openpolis però, i centri di accoglienza regolari situati sul territorio europeo sono piuttosto inefficienti: alla fine del 2021 infatti, gli stati membri dell’Ue avevano accumulato più di 700mila richieste di asilo non ancora esaminate. Un ritardo dovuto principalmente allala lentezza con cui queste richieste vengono esaminate, in primis per una questione di volontà politica.
Paesi come la Polonia e l’Ungheria, oggi in prima linea nell’accoglienza dei profughi ucraini, fino a poco tempo fa si rifiutavano di accettare un sistema europeo di quote per l’accoglienza di rifugiati di altra provenienza.
Secondo i dati della Fondazione Ismu, in Italia le richieste di protezione sono tornate a crescere: oltre 56 mila migranti hanno fatto domanda di asilo nel nostro paese durante il 2021, più del doppio rispetto al 2020.

Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Interno, le persone arrivate in Italia dall’Ucraina sono oltre 90. 000. Il percorso che li ha portati nel nostro Paese però non è molto diverso da quello delle tantissime persone che da anni fuggono da guerre e carestie, alla ricerca di un futuro migliore.

Ascoltiamo Fabrizio Coresi di Action Aid.

 

Come superare queste contraddizioni? Quale il futuro dell’accoglienza nel nostro Paese?
Ascoltiamo ancora Fabrizio Coresi

 

Il 24 aprile si terrà un’edizione straordinaria della marcia per la pace Perugia Assisi, perché la costruzione di un futuro migliore passi necessariamente per il rifiuto della guerra, dall’Ucraina a tutte le zone del mondo in crisi.
Ascoltiamo il coordinatore del Comitato promotore dell’iniziativa Flavio Lotti

 

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