Il Terzo Settore nell’epoca del Coronavirus

 

Ben trovati a tutti da Paolo Andruccioli per questo approfondimento del GRS week che vogliamo dedicare oggi all’impatto dell’epidemia da Covid19 sul mondo del terzo settore.

In questo momento così difficile stiamo vivendo uno strano paradosso. Mentre aumentano i bisogni di larghi strati di popolazione e in particolare delle persone più fragili, rischia di essere messo in discussione il sistema dell’assistenza sociale e sanitaria. Sotto pressione, infatti, non ci sono solo gli ospedali del Sistema sanitario nazionale pubblico presi d’assalto in particolare in alcune zone del Paese. Ci sono anche quelle migliaia di realtà che operano in sintonia con gli enti locali e con le istituzioni per contribuire alla realizzazione dei servizi essenziali. L’effettiva applicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione viene garantita da anni da un intreccio tra sistema pubblico, enti del Terzo Settore e volontariato che oggi viene sottoposto ad una sorta di terremoto sociale che avrà esiti imprevedibili.

L’aiuto e la solidarietà sono però fondamentali e fondanti del contratto tra cittadini. Per questo i rappresentanti del Terzo settore hanno confermato che tutto il sistema rimane e rimarrà al fianco delle persone e delle istituzioni.

Ma che cos’è il Terzo Settore oggi? Quante sono e chi sono le persone impegnate in prima linea? Ce lo racconta la scheda di Anna Monterubbianesi

Sono oltre 350 mila le istituzioni non profit attive in Italia, quasi 6 milioni i volontari e 850 mila i dipendenti. Sono i dati forniti dall’Istat nel suo Censimento permanente e raccontano di un settore – l’unico in Italia – che da anni registra segnali positivi e di crescita, numerica ed occupazionale, con un aumento della rilevanza delle organizzazioni rispetto al complesso del sistema produttivo italiano. Numeri importanti, per la maggior parte costituti da realtà che si occupano di cultura, sport e ricreazione, poi di assistenza sociale, infine a seguire di istruzione e ricerca, sanità. Si tratta di organizzazioni che rivolgono le loro attività principalmente alla comunità. Quindi aiuti sanitari, raccolta del sangue, trasporto dei malati, aiuti a domicilio ad anziani e persone con disabilità, sostegno alle famiglie, accoglienza per i senza dimora, residenze per minori, centri di accoglienza per stranieri. Tutte attività fondamentali che rischiano la chiusura.

Tutti questi enti, le cooperative e i volontari stanno dando il loro contribuito non risparmiando impegno ed energie, mentre le cooperative sociali impegnate nel settore sociosanitario hanno dovuto fare i conti in molte regioni, a partire dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna con problemi molto gravi, come la mancanza di mascherine e protezioni che lo Stato sta destinando (giustamente) agli ospedali. I problemi non riguardano solo le dotazioni basilari per lavoro. Tutto il sistema deve affrontare problemi economici e finanziari molto pesanti. Siamo ad una svolta. Per questo è molto importante la proposta avanzata al Ministro Patuanelli dalla Fondazione per il Sud. Ascoltiamo il presidente Carlo Borgomeo

[Sonoro Borgomeo]

La proposta del presidente Borgomeo é stata condivisa e rilanciata da molte organizzazioni del terzo settore. In particolare la proposta del presidente Borgomeo é stata fatta propria da Lega Coop che si é resa disponibile a un coinvolgimento diretto. “Servono interventi di sistema a fronte di un ampio piano di sostegno, ma soprattutto di promozione e innovazione dei soggetti del Terzo Settore per affrontare l’emergenza, progettare e far nascere un nuovo welfare dell’equità e della promozione umana. Nella direzione di questa proposta saremo disponibili a fornire le nostre competenze mettendo le cooperative sociali nella condizione di dare un supporto decisivo per salvare l’occupazione e il lavoro svolto sul territorio”.

Intanto dal Terzo Settore arriva un invito a guardare più in là. Allo Stato nazionale il compito di intervenire come spiega la portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, in una intervista all’agenzia Dire rilasciata subito dopo il varo dei primi provvedimenti economici del governo:

[Sonoro Fiaschi]

Nei prossimi mesi vedremo come saranno affrontati e ci auguriamo risolti questi problemi. Ora l’emergenza ci impone un unico imperativo: sconfiggere il virus cercando di contenere il più possibile il contagio. Siamo chiamati tutti a dare il nostro contributo per superare una delle crisi più gravi della storia contemporanea. Servirà tutta la nostra volontà individuale e tutte le risorse collettive che abbiamo.

E con questo è tutto. Per ulteriori approfondimenti e notizie su questi e altri temi il sito www.giornaleradiosociale.it