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GRS WEEK 24-25 GIUGNO Giovani alla scoperta del futuro

Bentornati all’ascolto del Grs week, in studio Clara Capponi e Anna Ventrella con il supporto di Giovanna Carnevale

Oggi non è facile esprimersi su temi che riguardano l’infanzia, l’adolescenza e la formazione delle nuove generazioni.

Tra le questioni che emergono con forza, oltre le generazioni senza opportunità, le responsabilità della comunità degli adulti, un tema importante è quella della povertà. Quella economica colpisce le famiglie ma produce effetti ancora più gravi sui bambini, perché genera a sua volta povertà educativa e maggiore difficoltà di accesso ad opportunità non solo culturali e scolastiche, ma anche di salute e socializzazione come ci spiega Anna Ventrella nella scheda di oggi

“Gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano il diritto di crescere e di essere eguali fra tutti i bambini, sembrano inarrestabili. Infatti, in Italia, i minori sono sempre più poveri come emerge dai recenti dati Istat:  negli ultimi dieci anni la percentuale di minori in povertà assoluta – oltre 1,1 milioni – è quasi triplicata, passando dal 3,9% della popolazione di riferimento nel 2005, al 10,9% nel 2015, mentre quella dei minori in povertà relativa – più di 2 milioni di bambini e adolescenti – è raddoppiata, passando dal 12,6% al 20,2% nel 2015, con un’impennata di quasi 8 punti percentuali a partire dal 2011. Spesso allo svantaggio economico si accompagna uno svantaggio educativo, quindi abbandono scolastico, oltre che familiare,  baby-criminalità, droga, dipendenze di vario genere, insomma una spirale perversa che è necessario interrompere, per non lasciare bambini e ragazzi privi della possibilità di sviluppare al meglio i propri talenti, capacità e aspirazioni, perché oggi, più che mai,  sono loro la promessa del domani.”

Rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà di crescere e l’eguaglianza fra tutti i bambini è una sfida alla quale la società civile non può ritenersi estranea, tanto che acri e assifero, le reti più rappresentative delle fondazioni italiane, lo scorso 21 giugno hanno dedicato alle nuove generazioni un convegno con i più importanti esperti e rappresentanti istituzionali.

Nel suo intervento Massimo Ammaniti, professore ordinario di Psicopatologia dello sviluppo all’Università Sapienza di Roma ha sottolineato l’importanza educativa della famiglia e della comunità degli adulti (sonoro).

Storie quotidiane ci raccontano che il mondo digitale diventa estensione e parte integrante di quello reale, un mondo che ai ragazzi appare semplice, innocuo, divertente anche se spesso si dimostrano impreparati, fragili, senza risorse. Non bastano le norme, non ultima quella sul cyber bullismo approvata poco più di un mese fa, ma una presa di coscienza educativa forte da parte degli adulti come ci spiega Marzia Masiello, referente per le relazioni istituzionali di AiBI (sonoro).

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Grs week 17-18 giugno/Born in Italy, verso la riforma della cittadinanza

Bentornati all’ascolto del Grs Week, in studio Giovanna Carnevale.

Nascono, crescono, studiano nel nostro Paese ma non sono cittadini italiani. Circa un milione di minori stranieri secondo l’Istat si trova in questa condizione. L’ultima riforma della cittadinanza risale a 25 anni fa, quando ancora, probabilmente, si pensava più ai figli degli italiani emigrati all’estero che a quelli degli stranieri venuti in Italia. Oggi, dopo molta attesa, è ripresa in Parlamento la discussione di un disegno di legge che mette fine allo ius sanguinis, in base al quale la cittadinanza si acquisisce se ne è in possesso uno dei due genitori. Ascoltiamo i dettagli nella scheda di Anna Ventrella.

La riforma, ferma al Senato da quasi due anni, introduce i principi dello ius soli “temperato” e dello ius culturae i cui punti essenziali sono due: IUS SOLI. Si riconosce la cittadinanza italiana a chi è “nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso dell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo (cittadini extra Ue) o il “diritto di soggiorno permanente” (cittadini Ue). IUS CULTURAE. Beneficiario è “il minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età. Egli acquista di diritto la cittadinanza, qualora abbia frequentato regolarmente (ai sensi della normativa vigente) un percorso formativo per almeno cinque anni nel territorio nazionale”. In entrambi i casi, l’acquisto della cittadinanza italiana si realizza mediante dichiarazione di volontà, espressa da parte di un genitore o di chi eserciti la responsabilità genitoriale.

Se venisse approvata, la legge sarebbe un riconoscimento importante per le cosiddette seconde generazioni, cioè i figli degli immigrati in Italia. Abbiamo ascoltato Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2-Seconde Generazioni, che ha accolto con favore il testo di riforma.

(sonoro)

C’è però chi si oppone a questo cambiamento, dai partiti politici alle persone che, erroneamente, associano la legge che introduce lo ius soli con il fenomeno migratorio. Di questo ne abbiamo parlato con Sabika Shah Povia, giornalista freelance e appartenente alle seconde generazioni.

(sonoro).