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GRS WEEK 6 APRILE 2018 – LAVORO SENZA SICUREZZA: COME FERMARE LE MORTI BIANCHE

 

Bentornati all’ascolto del Grs week. In studio Giuseppe Manzo

 

 

Si chiamavano Nunzio, Giuseppe, Giambattista, Mauro. E ancora centinaia senza nome, spesso stranieri. Da Crotone a Treviglio. Sono i morti sul lavoro, per loro spesso un titolo di giornale e poco più. Dietro c’è il dramma di famiglie che perdono genitori, fratelli e figli che erano solo andati al loro posto di lavoro. Il drammatico conteggio con i nomi e le cause lo porta il sito dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro). In questo primo trimestre 2018 sono 154 i caduti, un netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2017 quando furono 133. Ma oltre i freddi numeri resta un dramma ignorato dalla politica, una strage che fa più morti del terrorismo. Ascoltiamo il presidente della Acli Roberto Rossini

 

Audio Rossini

 

Dalla politica si passa agli organi deputati al controllo. Se la precarietà del lavoro non fa rima con sicurezza è soprattutto quella degli organismi e del personale adibito a verificare gli standard di sicurezza che oggi registra un forte ridimensionamento. Ascoltiamo il giornalista Roberto Ciccarelli, autore del libro “Forza Lavoro”

 

Audio Ciccarelli

 

La morte o il grave incidente è l’ultimo anello di una catena della sicurezza fisica del lavoratore. Ci sono condizioni di salute, spesso, più nascoste come quelle relative al contesto ambientale (se pensiamo alla vicenda amianto) o come lo stato psicofisico se pensiamo al fenomeno del mobbing. Ascoltiamo lo psichiatra Francesco Blasi

 

Audio Blasi

 

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GRSWEEK 31 marzo 2018 – Il futuro della cultura antimafia

 

Bentornati all’ascolto del GRSWEEK da Clara Capponi. In studio Fabio Piccolino.

 

Quale futuro per la cultura della legalità in Italia?
Se ne è parlato nei giorni scorsi al teatro India di Roma con “Un’altra Storia – Festival dell’impegno Civile” che ha cercato di mettere insieme voci diverse per aprire spazi di confronto nel contrasto alla corruzione e al malaffare.
Nel nostro paese il tema delle mafie sembra essere sparito dall’agenda dei media e dai programmi politici. Eppure la mafia esiste, è presente sul territorio e modifica il suo modo di operare.

 

Ascoltiamo la giornalista Amalia De Simone

 

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Ignorare il problema delle mafie significa rafforzare il loro potere. Ascoltiamo l’intervento del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho

 

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Contrastare la malavita è un dovere di tutti, da esercitare quotidianamente. E’ per questo che forse “antimafia” è una categoria superata. Come ci spiega la giornalista Alessia Candito

 

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Un’altra idea fuorviante è quella che la criminalità organizzata sia una prerogativa del Sud Italia. La giornalista Federica Angeli, che si batte da anni contro i clan romani, spiega che il primo passo da compiere è proprio quello del riconoscimento dell’attività mafiosa.

 

[sonoro]

 

La cultura della legalità passa dunque per il teatro, come è successo per il Festival dell’impegno civile: parlare un linguaggio accessibile e stimolare la partecipazione.
Ascoltiamo la scheda di Fabrizio Minnella, responsabile comunicazione di Fondazione con il Sud

 

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A fare un bilancio complessivo dell’esperienza è l’ideatrice del Festival, Giulia Minoli

 

[sonoro]

 

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