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Edizione del 09/05/2016
Grs week 7-8 maggio. Pedofilia, combattere omertà e indifferenza
Bentrovati all’ascolto del Grs Week, l’approfondimento settimanale del Giornale Radio Sociale. In studio Anna Ventrella e Clara Capponi.
Parco Verde è il nome del quartiere di Caivano, uno dei posti più degradati della Campania. E’ qui che è ambientatoil dramma di Fortuna Loffredo la bimba di sei anni violentata e gettata dal balcone.
Una vicenda da incubo, consumata nell’omertà e nell’indifferenza e che riporta l’attenzione sulla violenza sessuale minorile a pochi giorni dalla giornata nazionale contro la pedofilia come ci racconta nella sua scheda Clara Capponi.
La Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia è stata istituita con Legge n. 41 del 2009 e da allora viene celebrata ogni 5 maggio.
L’obiettivo è sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’abuso sessuale nei confronti dei minori, un fenomeno che nel 90% dei casi avviene ancora in famiglia e in modo abituale e trasversale alle classi sociali, all’età, alla cultura. La maggior parte di questi abusi non viene mai denunciata, per paura, per vergogna, anche se dal 2007 la convenzione di Lanzarote, primo strumento giuridico internazionale ratificato in Italia nel 2012, fornisce gli strumenti per prevenire e punire severamente questo reato. In Italiale vittime di prostituzione minorile si attestano tra i 2.000 e i 3.000 casi l’anno ma è una cifra che rischia di aumentare visto cheil nostro è anche un paese di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.
La fascia prevalente delle vittime di pedofilia è quella adolescenziale, tra gli 11 e i 18 anni meno un giornosebbene il fenomeno a livello mondiale colpisca tutti i bambini indistintamente da 0 a 18 anni.
Ai nostri microfoni Massimiliano Frassi, presidente dell’associazione Prometeo, che da circa una decina d’anni opera per la tutela e difesa dei minori violati.
(Sonoro)
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Grs week 30-1 maggio/Il caso Regeni e i diritti umani in Egitto
Bentornati all’ascolto del Grs week da Giovanna Carnevale.
La famiglia Regeni continua a chiedere verità sull’uccisione del ricercatore trovato senza vita vicino al Cairo lo scorso 3 febbraio. L’autopsia effettuata sul corpo ha confermato che Giulio è stato torturato per sette giorni ma il caso rimane aperto, con il coinvolgimento degli organi di Stato egiziani ancora non accertato. L’ondata di arresti che si è verificata nelle ultime settimane nel paese nordafricano ha fatto emergere nuovi elementi di inquietudine. In manette è finito anche il consulente della famiglia Regeni, presidente di una ong egiziana e diversi giornalisti. Ma facciamo il punto con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
(sonoro)
Il caso Regeni porta quindi all’attenzione internazionale un Paese in cui la violazione dei diritti umani e della libertà di stampa è divenuta una costante da molto tempo, come ci spiega Eleonora Vio, giornalista freelance che per anni ha vissuto in Egitto e co-fondatrice di Nawart Press.
(sonoro)
E per dire “no” alla sistematica repressione che colpisce non solo la stampa, ma anche la ricerca, come ha dimostrato il caso Regeni, il cinema, la poesia e l’arte in generale, il 2 maggio si terranno a Roma, dalle 10 alle 13 dei presidi davanti le ambasciate di Egitto, Iran e Turchia. Una mobilitazione per chiedere che venga tutelata la libertà ad esprimersi, a informare ed essere informati. Un diritto sotto attacco in tutto il mondo, compresa l’Italia.