Bentornati all’approfondimento del Grs Week. In studio Patrizia Cupo.
C’è una scure che pende sulla testa del Terzo settore: è il regime Iva. Il mondo dell’associazionismo fino ad oggi ne era escluso. Dai prossimi mesi ne sarà invece solo esente, il che comporterà un aggravio di burocrazia e costi – altro ostacolo alla vita del No profit italiano, ancora grande incompreso.
La questione nasce dall’apertura di una procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia, e si trascina da anni: la politica annuncia ora la proroga e la lieta novella è attesa per Natale ma i nodi restano. Lo spiega bene Chiara Meoli, dell’ufficio giuridico legislativo di Cantiere Terzo settore:
La proroga dovrebbe quindi essere certa, e di questo si compiace il Forum Terzo Settore che però allerta: il problema resta e la proroga non basta. Lo sentiamo nelle parole di Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum:
Situazione stretta e ingiusta, dice Pallucchi. D’altronde, il mondo del No profit non vende prodotti ma garantisce servizi alla persona, alla comunità. Ha un valore sociale, non certo commerciale. Da qui la campagna “No vendita, No Iva” lanciata dal Forum nei giorni scorsi e che mira, proroga o meno, alla soluzione definitiva al problema. Tra i fautori della campagna, Acli. Sentiamo il presidente Emiliano Manfredonia.
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