A volte segnare un gol può assumere un significato diverso, se i colori che difendi sono quelli della parità e del rispetto un gol non conta nulla ma vale tantissimo. Anche se lunedì 15 novembre a Roma, all’impianto sportivo Fulvio Bernardini, di gol ne sono stati segnati ben 5, da parte di calciatori e calciatrici, giornaliste e giornalisti, attrici e attori, rappresentanti del mondo associativo, scesi in campo per promuovere diritti per tutte e tutti.
Lo sport, infatti, è stato il linguaggio scelto dalle organizzazioni promotrici: Amnesty International Italia, Assist, Associazione Italiana Calciatori, Sport4Society, Uisp e Usigrai, con la collaborazione di COSPE e il patrocinio dell’Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali, UNAR.
Hanno partecipato all’iniziativa anche tre giovani calciatrici della nazionale afgana, fuggite dai talebani lo scorso agosto, che hanno trovato riparo in Italia. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ha evidenziato il valore simbolico di questa presenzaù
Le tre ragazze hanno unito alla gioia di tornare in campo l’opportunità di parlare di diritti
Tiziano Pesce, presidente nazionale dell’Uisp, ha evidenziato i tanti significati veicolati dalla partita