A Napoli istituzioni culturali e associazioni ricordano gli ideali di libertà del 1799


[Intro: Questo è il momento in cui la polizia americana spara un proiettile di gomma contro una reporter durante gli scontri a Los Angeles: sono già numerosi i casi in cui giornalisti e videomaker sono stati colpiti mentre facevano il loro lavoro. Questa è Ad Alta Velocità oggi 12 giugno 2025: nello stesso giorno del 1982 750mila persone manifestano contro le armi nucleari nel Central Park di New York; sono presenti, fra gli altri, anche i musicisti Bruce Springsteen e James Taylor. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di memoria e rivoluzioni. Da 26 anni a Napoli diverse istituzioni culturali come l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il FAI, Italia Nostra, le Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici insieme a comitati e associazioni promuovono una manifestazione che ricorda un grande evento storico risalente al 1799. E lo faranno di nuovo sabato 14 giugno alle 10.

Il vento della rivoluzione francese arrivò anche nella città dei Borboni con i giacobini napoletani uniti intorno alla figura di Eleonora Pimentel Fonseca riuscirono a rovesciare il regime per 6 mesi instaurando la Repubblica partenopea. Il 13 giugno di quell’anno l’ultima battaglia si consumò al Fortino di Vigliena, nell’area est che oggi è compresa nel quartiere San Giovanni a Teduccio e nel bel mezzo dell’area portuale di Napoli dove ci sono grandi questioni ambientali irrisolte e una vera e propria emergenza legata alla linea di costa compromessa dall’inquinamento. Ascoltiamo il professore Sergio Marotta dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale