[Questa è la voce di cittadini e attivisti che a Caivano si sono recati davanti alla fabbrica di solventi chimici dell’area industriale: una nube nera tossica si è levata nel cielo visibile a chilometri di distanza in tutta la provincia di Napoli e Caserta. Questa è Ad Alta Velocità oggi 11 aprile 2025: nello stesso giorno del 1814 ci fu la Resa di Napoleone che ripara all’Isola d’Elba. .Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di beni confiscati. Libera, Cgil, Legambiente, Arci, Avviso Pubblico, Forum Terzo Settore, Legacoop hanno inviato una lettera all’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, al CNEL e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per esprimere perplessità e preoccupazione rispetto all’ Accordo sul tema della destinazione dei beni confiscati alle mafie e alla corruzione. “Riteniamo – scrivono le associazioni – che ogni iniziativa sul tema, per essere davvero efficace, debba nascere da una condivisione tra tutti i soggetti sociali e istituzionali che in questi trent’anni hanno dato vita e vivacità allo strumento del riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata, per rafforzare lo spirito della legge Rognoni La Torre, di Libera, che alla legge 109\96 ha dato i natali, e di tutto il movimento Antimafia, nell’ottica di un’assunzione comune di responsabilità”.
Sono molte le ragioni per queste preoccupazioni e ce le spiega Tatiana Giannone, referente nazionale beni confiscati di Libera. Ascoltiamo