[Intro: Queste sono le grida durante i tafferugli davanti al comune di Milano e ieri la manifestazione contro la partita Italia-Israele: la questione palestinese continua ad essere il centro delle mobilitazioni e delle tensioni nel Paese. Questa è Ad Alta Velocità oggi 15 ottobre 2025: nello stesso giorno del 1990 il leader dell’Unione Sovietica, Michail Gorbačëv, riceve il Premio Nobel per la pace, per i suoi sforzi nello smorzare la guerra fredda e nell’aprire la sua nazione. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di povertà alimentare. È un fenomeno multidimensionale: non solo disponibilità e prezzo del cibo, ma relazioni, identità, salute mentale e – soprattutto – possibilità di scelta. L’attenzione si sposta dal “quanto si mangia” alla possibilità effettiva di scegliere cosa, come, quando e con chi mangiare. Quando la scelta manca, il disagio si traduce in esclusione dalla socialità e perdita di dignità, con ricadute su autostima e benessere psicologico.
È la fotografia che emerge dall’analisi “Il malessere invisibile di non poter scegliere. Secondo rapporto su adolescenti e povertà alimentare in Italia”, realizzata da ActionAid insieme all’Università degli Studi di Milano e Percorsi di Secondo Welfare nell’ambito del progetto DisPARI. Al centro le voci di ragazze e ragazzi nelle aree metropolitane di Milano, Roma e Napoli. Dalle interviste raccolte emergono rinunce silenziose e strategie per normalizzare la mancanza di opportunità: c’è chi evita inviti e momenti conviviali “per non pesare”, chi dice “non ho fame” per lasciare cibo ai fratelli, chi si prende cura dei più piccoli o cucina per la famiglia. Ascoltiamo le testimonianze di una ragazza, di Elisa Bordin della Statale di Milano e di Roberto Sensi di Actionaid.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale