In Campania si fa a modo loro. Il Veneto non ci sta, il generale risponde.
Sui vaccini il nostro Paese rilancia il clima da secessione dove ognuno fa come gli pare e secondo le esigenze di consenso sul territorio. “La nostra linea è diversa da quella che ha scelto il governo: tuteliamo le persone fragili, ma rilanciamo anche le attività economiche”, dice il governatore De Luca.
Poi Zaia ribatte “Non esiste che io vada a immunizzare una località a scapito delle altre. Se qualcuno lo vuole fare in giro per l’Italia lo fa con i vaccini suoi”. e Figliuolo risponde: “la campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie”.
Polemica chiusa? Per niente. L’Italia dei leghismi e incapace di coordinare un piano vaccinale civile, equo e privo di ombre sul rispetto delle priorità darà vita al secondo round con l’arrivo delle dosi.
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Giuseppe Manzo giornale radio sociale