Contro la violenza sulle donne la piazza e non solo: il lavoro dei Cav anche nelle Aree interne


 

[Intro: Queste sono le voci delle donne che sabato scorso a Roma hanno portato in piazza la rabbia contro la violenza con il movimento Non una di meno in vista della Giornata internazionale di domani. Questa è Ad Alta Velocità oggi 24 novembre 2025: nello stesso giorno del 2009 Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia, viene rapita a Milano e viene data alle fiamme a Monza qualche giorno dopo. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di violenza contro le donne. In Italia sono state 85 le donne vittime di omicidio volontario. Nonostante la leggera flessione del fenomeno (102 le vittime nei primi dieci mesi del 2024) l’incidenza sul numero totale degli omicidi consumati “è la più alta mai registrata“: in pratica, più di una vittima di omicidio su 3 è di genere femminile. È quanto emerge dal 12esimo Rapporto Eures sul femminicidio in Italia, che a livello territoriale conferma la prevalenza dei casi al Nord (41 casi, pari al 48,2% del totale), davanti al Sud (25 vittime pari al 29,4%) e al Centro.

In questo scenario diventa sempre più cogente e fondamentale il lavoro dei centri e dei servizi di contrasto alla violenza sulle donne che nel nostro Paese sono spesso gestiti dalle cooperative sociali, non solo nelle aree urbane ma anche nelle aree interne del centro Italia. Ascoltiamo Barbara Fucile, psicologa del Centro Antiviolenza “La Libellula” di cooperativa sociale Horizon Service di Sulmona.

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Nelle Marche c’è un’altra realtà che da anni si muove nelle province di San Benedetto del Tronto e di Ascoli e non solo, mettendo in campo progetti e azioni contro la violenza sulle donne e per le vittime di tratta. Ascoltiamo Laura Gaspari di cooperativa sociale On the road.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale