Treni assaltati e controllati da nord a sud. Carceri a fuoco per le rivolte dei detenuti. I settori produttivi fermi e una grande bomba sociale pronta ad esplodere. Sono gli effetti dei decreti e della gestione dell’emergenza coronavirus.
Dalla scienza, intanto, arrivano alcuni dati per capire il Codi 19. L’OMS, insieme alla Cina, ha creato una commissione internazionale ed ha effettuato una missione in Cina per indagare sulla situazione. A diffonderli è il sito specializzato Ebookecm.it e rilanciato dal virologo di fama internazionale Giulio Tarro.
Quando in Cina si è presentato un cluster di diverse persone infette, il più delle volte (78-85%) è stato causato da un’infezione all’interno della famiglia da goccioline aero-trasmesse e altri portatori di infezione a stretto contatto con una persona infetta.
I sintomi più comuni sono febbre (88%) e tosse secca (68%) spossatezza (38%), espettorazione del muco quando si tossisce (33%), respiro corto (18%), mal di gola (14%), mal di testa (14%), dolori muscolari (14%), brividi (11%) sono anch’essi comuni. Meno frequenti sono nausea e vomito (5%), naso chiuso (5%) e diarrea (4%). Il naso che cola non è un sintomo di Covid.
Un esame di 44.672 persone infette in Cina ha mostrato un tasso di mortalità del 3,4%. La mortalità è fortemente influenzata dall’età, dalle condizioni preesistenti, dal sesso e soprattutto dalla risposta del sistema sanitario.
Il tasso di mortalità per le persone infettate da malattie cardiovascolari preesistenti in Cina è stato del 13,2%. È stato del 9,2% per le persone infettate con alti livelli di zucchero nel sangue (diabete non controllato), dell’8,4% per l’ipertensione, dell’8% per le malattie respiratorie croniche e del 7,6% per il cancro. Le persone infette senza una malattia precedente rilevante sono morte nell’1,4% dei casi. Età: più si è giovani, meno probabilità si ha di essere infettati e meno probabilità si ha di ammalarsi gravemente se ci si infetta.