Cosa ci racconta oggi Natale in casa Cupiello


 

Prima delle feste ha fatto molto discutere la trasposizione cinematografica e moderna di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo.

Il dibattito si è concentrato sulla capacità del cast e del regista di essere all’altezza. In questa rubrica sorgono, invece, altre domande.

La prima riguarda l’attualità di questo testo datato 1931: è possibile che in Italia e al Sud la famiglia viva ancora determinate dinamiche? È o non è ancora quel “presepe” che deve piacere al Tommasino di turno? E ancora i matrimoni imposti, il delitto d’onore per il tradimento, la mamma matrona che gestisce tutto alle spalle del padre menefreghista in quali sfaccettature si ripropongono buttando a mare lotte di emancipazione e di un femminismo che spesso si rinchiude in posizioni conservative?

Sono tanti i temi di quest’opera teatrale che la cronaca ripropone in modo spesso drammatico e che tanti fingono di non vedere. L’accettazione sociale del fallimento dei rapporti familiari nel nome di uno status e non delle relazioni affettive produce mostri che nemmeno la legge sul divorzio riesce a distruggere 50 anni dopo.

Serve un nuovo dibattito, aperto e onesto, sul diritto di famiglia nel Paese senza figli che rischia di non saper nemmeno proteggere quei pochi nati in questi anni.  Perché un presepe piace solo se nasce da un sentimento vero e dalla verità.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale