Il cuore delle Marche e quel Piano per il clima fermo da 4 anni


 

 

La voce di una volontaria, ai microfoni di Local Team, che nelle Marche ha preso la pala per aiutare commercianti e cittadini a togliere il fango dopo l’alluvione.

Il bilancio è quello di una strage: 11 morti e due dispersi, un bimbo di 8 anni che non si trova più. Tanta, troppa retorica dopo l’ennesima alluvione che ha colpito questa volta le Marche perchè è solo l’ennesimo campanello d’allarme. Ascoltiamo ora una testimonianza da quel territorio con Christian Gretter della cooperativa sociale Labirinto

Con la crisi climatica non si scherza, servono interventi non più rimandabili. Legambiente ha diffuso i dati: da gennaio a settembre 2022 l’Italia è stata colpita, senza considerare il prossimo autunno che aggraverà ulteriormente il bilancio, già da 62 alluvioni (inclusi allagamenti da piogge intense) contro le 88 del 2021.

Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 ad oggi (settembre 2022) nella Penisola si sono registrate 510 alluvioni (e allagamenti da piogge intense che hanno provocato danni), di cui – se ci spostiamo nel Centro Italia – 57 nel Lazio, 36 in Toscana, 26 nelle Marche e 6 in Umbria. Questo denuncia la mappa del rischio climatico del suo Osservatorio Città Clima, con un focus sulle alluvioni e sul Centro Italia, ribadendo quali siano gli interventi urgenti da mettere in campo a partire dal piano nazionale di adattamento alla crisi climatica, scomparso ormai da anni dall’agenda politica italiana.

Nonostante questi numeri preoccupanti a fronte dei quali l’Italia non si sta muovendo: sono trascorsi infatti più di 4 anni da quando l’allora ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti pubblicò in bozza il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale