Cutro: la pietas passa per l’accoglienza e per le azioni, non per una canzone


 

Le voci fuori ad una delle scuole in Iran colpite da gas che ha provocato malori per le studentesse e rischiato la strage: eseguiti 100 arresti ma la versione del regime sulle cause apre a molti dubbi.

Oggi torniamo a parlare di migranti e sbarchi. Le vittime del naufragio a Cutro sono salite a 79 e sono ancora corpi di bambini a riemergere dall’acqua. Sabato scorso un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime ha concluso la manifestazione “Fermare le stragi in mare subito” promossa dalla rete Asilo a Steccato di Cutro. Il corteo con oltre 5000 persone provenienti da varie regioni, si è fermato sulla spiaggia di Steccato dove è stata lasciata una corona di fiori alla presenza di numerosi sindaci ed amministratori della Calabria e di altri comuni italiani.

Nelle stesse ore è andata in scena una polemica per il video diffuso sui social dove la premier Meloni e il ministro Salvini cantano la Canzone di Marinella alla festa per il compleanno del leader leghista. Qualcuno ha parlato di mancanza di pietas, anche se al di là delle baruffe su twitter la vera risposta che manca è come mai nessuno membro del governo sia andato a omaggiare quelle bare come ha fatto il Capo dello Stato o cosa serve un consiglio dei ministri sul posto per parlare unicamente di scafisti. Più che una canzone sono gli atti istituzionali che vanno verificati. E lo spiega anche un religioso come il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Matteo Maria Zuppi presente a Bologna per l’arrivo delle bare. Ascoltiamo.

Proprio sul ruolo e sulle azioni istituzionali ha parlato Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, presente alla manifestazione di sabato a Cutro. Ascoltiamo.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale