Da Catania al decreto Cartabia: in piazza per affermare il diritto di cronaca


 

Le voci delle attiviste di tutto il mondo che chiedono giustizia climatica in vista della Cop27 iniziata ieri in Egitto.

Oggi parliamo di bavaglio all’informazione o almeno l’accusa che arriva dalla categoria dei giornalisti al decreto Cartabia e dopo i fatti di Catania. Ieri in piazzale Clodio Articolo 21, il coordinamento cronisti romani, Fnsi, Giulia giornaliste e altre associazioni hanno svolto un presidio perchè la presunzione di innocenza è diventato un ostacolo per l’informazione e loro decidono sottolinearlo ad alta voce. Una legge rivolta ai magistrati e ai pubblici ufficiali ma, di fatto, utilizzata per imbavagliare i giornalisti. Ascoltiamo ora le voci della piazza con Alessia Marani del coordinamento cronisti romani e di Beppe Giuletti, presidente Fnsi.

Anche l’Ordine dei giornalisti era in piazza ieri a Roma. Ascoltiamo il presidente dell’Ordine del Lazio Guido D’Ubaldo e della segretaria nazionale Paola Spadari.

Anche per Marino Bisso, della Rete NoBavaglio, si tratta di «una battaglia non solo per i giornalisti, ma soprattutto per i cittadini. Nessun procuratore e nessun questore – osserva – può decidere cosa va sul giornale e cosa no. Questo è il nostro lavoro. In una democrazia compita si dovrebbe facilitare la verifica delle notizie e non si dovrebbe ostacolare la funzione di informare in modo corretto»

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale