Due mesi dopo: vogliamo la verità sulla morte di Mario Paciolla


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Mario Paciolla lavorava in Colombia come osservatore delle Nazioni Unite per il rispetto degli Accordi di Pace, e aveva precedentemente lavorato in altri paesi come la Giordania e l’India.

Ha perso la vita il 15 luglio poco prima di rientrare a Napoli con un biglietto aereo previsto il 20 luglio.

La scena del crimine ha simulato un suicidio ma la mamma e gli amici non hanno mai creduto a questa versione. La giornalista Claudia Julieta Duque ha pubblicato su El Espectador un articolo in cui spiega che l’operatore ONU aveva “documentato, insieme ai colleghi della Missione”, i dettagli dell’operazione militare del 29 agosto 2019 nel villaggio Aguas Claras del Comune di San Vicente del Caguán, contro l’accampamento di leader di una delle fazioni di dissidenti delle Farc che hanno rifiutato il processo di pace: quel giorno morirono sette minorenni fra i 12 e i 17 anni.

Quel rapporto finì nelle mani di esponenti dell’opposizione politica che hanno causato le dimissioni del ministro della Difesa Botero. Da quel momento Mario Paciolla non si sentiva più sicuro tanto da voler lasciare per sempre la Missione Onu in Colombia.

Ogni mese senza verità a cavallo del 15 chiederemo verità per questo giovane operatore di pace perché il governo italiano pretenda da quello colombiano e dall’Onu i responsabili di questa morte e di chi vuole impedire di saperlo.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale