Era Codogno, era 1 anno fa: i giorni che hanno cambiato tutto


 

Era Codogno, era un anno fa. Il primo caso e poi diventano 20, 30, 50 giorno dopo giorno i casi di quella pandemia appena iniziata.

Si discuteva di Bugo e Morgan a Sanremo quando i treni iniziarono a svuotarsi con la zona rossa nelle regioni del Nord. Non si era ancora consapevoli di ciò che stava avvenendo.

Oggi viviamo ancora sospesi in attesa di un cambio di colore mentre sono cambiati governo e ministri. La crisi economica epocale che miete disoccupazione e povertà ha paradossalmente una grande opportunità davanti con i 200 miliardi del Recovery Fund in arrivo, ma solo se servono per cambiare tutto e non per non cambiare niente.

In questa sospensione esistenziale lunga un anno è diventato un crimine etico ciò che prima era scontato: una passeggiata in centro, i ragazzi che si incontrano per un aperitivo, mangiare una pizza al ristorante. E con le scuole chiuse insieme a tutti i luoghi di socialità ci ritroviamo con una bomba a orologeria per la salute mentale, perché la vita spinge per non essere rinchiusa e controllata.

Questo anno di Covid ha cambiato tutto e oggi vediamo solo dei piccoli accenni. Come riparati durante un terremoto capiremo riemergendo dopo la scossa che fuori ci sono solo macerie e che si può solo ricostruire.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale