(Fuori) Fase 2: con il caldo il virus muore, anzi no. Fate chiarezza, fate presto


 

 

La Fase 2 è un groviglio di intenti e di parole che si smentiscono gli uni con gli altri. Affermazioni che dopo pochi secondi incontrano la smentita di se stesse, anche all’interno dello stesso governo.

“Oltre 4 milioni di persone al lavoro dal 4 maggio è rischio calcolato” dice il premier Conte. Dall’altra parte l’Associazione mondiale per le malattie infettive dice che “non fare i test sierologici sui lavoratori che tornano in fabbrica è un rischio molto grave”.

Non finisce qui. Ieri in un’intervista Walter Ricciardi ha confermato uno studio americano secondo il quale il virus al sole con 24 gradi scompare in due minuti, e soffrirebbe terribilmente l’umidità come aveva già affermato il virologo Giulio Tarro. Precauzioni e rigidità per una passeggiata o per stare nel parco mentre tornare in fabbrica è un rischio calcolato.

Le tesi scientifiche finiscono in un tritacarne mediatico dove si creano opposte fazioni che non chiariscono i punti decisivi sulla futura nocività del Covid-19. Intanto il Paese preme, spinge per la riapertura: il 57% vuole uscire di casa secondo Swg e quasi un terzo dichiara di aver peggiorato le relazioni familiari. Fate presto, fate bene.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale