Giovani e periferie fa rima con povertà: il rapporto di Con Bambini sulla disuguaglianza educativa


 

[Intro: Questo è il momento in cui allo sciopero generale del 12 dicembre è stata posta una corona d’alloro per Octav Stroici, vittima del crollo della Torre dei Conti. Presente anche un suo collega. Questa è Ad Alta Velocità oggi 15 dicembre 2025: nello stesso giorno del 1969 l’anarchico Giuseppe Pinelli muore, dopo un volo dal quarto piano avvenuto in circostanze mai chiarite, durante un interrogatorio nella stanza del commissario Luigi Calabresi. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di adolescenti e periferie. Il nuovo rapporto dell’osservatorio #conibambini, nell’ambito della campagna Non sono emergenza promossa da Con i bambini, analizza in modo sistematico e con dati granulari città per città, quartiere per quartiere – lo stato del disagio socio-educativo nelle aree urbane italiane. Dopo la pandemia, temi come povertà, dispersione scolastica e mancanza di spazi di socialità sono tornati al centro del dibattito pubblico, spesso però in un clima di allarmismo o sottovalutazione, complici informazioni frammentarie e pochi indicatori affidabili.

Bambini e ragazzi restano la fascia d’età più spesso in povertà assoluta (13,8% contro una media del 9,8%). In media, nel 2024, il 12,3% delle famiglie in cui vivono minori di 18 anni si è trovato in tale condizione. In città come Catania, Napoli e Palermo circa il 6% delle famiglie si trova in potenziale disagio economico ma questo è tre volte maggiore se si mettono a confronto quartieri con reddito più alto rispetto a periferie e zone popolari povere. E l’abbandono scolastico riguarda proprio ragazzi provenienti da famiglie svantaggiate. Ascoltiamo Marco Rossi Doria, presidente impresa sociale Con i bambini.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale