I numeri e le voci delle ragazze contro i disturbi alimentari nel nostro Paese


 

[Apertura: Questi sono i cori durante le code dei cittadini russi che hanno fatto la fila domenica fuori la loro ambasciata a Roma per votare alle elezioni: Si sono verificati battibecchi tra sostenitori di Putin ed oppositori che partecipavano all’iniziativa “Mezzogiorno contro Putin” promossa dalla vedova Navalny. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 18 marzo 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di salute mentale e nello specifico dei disturbi alimentari. Affliggono oltre 55 milioni di persone nel mondo e 3 milioni in Italia: l’8-10% delle ragazze. Se con la pandemia si è assistito a un aumento di queste patologie, il numero dei casi resta tuttora alto e si è ancora lontani dai livelli pre-Covid.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023, nel nostro Paese sono 126 i centri dedicati ai Dca, di cui 112 pubblici e 14 di privati accreditati: la metà si trova al Nord, al Centro ce ne sono 23 mentre 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole Rispetto alla fascia d’età presa in carico dai centri, l’84% ha dichiarato di accogliere persone di età pari o superiore a 18 anni, l’82% la fascia d’età 15-17 anni e il 48% i minori fino a 14 anni. Lo scorso venerdì durante la Giornata nazionale del fiocco lilla contro i disturbi alimentari a Roma le ragazze hanno manifestato davanti al ministero. Ascoltiamo alcune voci.

Ascolta Ad Alta Velocità rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale