Il bullismo degli adulti e le parole di Umberto Eco


Il bullismo è un affare degli adulti. A Napoli un video raccapricciante dove i genitori spingono due bimbe di circa 5-6 anni a prendersi a botte e tirarsi i capelli violentemente.

Tutto questo tra le risate di uomini e donne che riprendono quelle immagini diffondendole su Tik Tok. A denunciare e pubblicare questo è video la pagina facebook della trasmissione la Radiazza.

È spaventosa la naturalezza di riprendere e rendere pubblico quello che nella testa di questi avanzi urbani dovrebbe essere un gioco da condividere sui social. Lascia basiti come queste persone abbiano reputato dignitose come uno scherzo quelle immagini in una maniera rozza che non fa più vergognare nemmeno chi sa di potersi esprimere in quel modo.

Non è la prima volta che capita. È solo di qualche mese fa il caso della signora che parla del Reddito di cittadinanza o dei continui casi in cui perfetti sconosciuti usano atteggiamenti tanto violenti quanto ridicoli per fare colpo in una vetrina di vanagloria egocentrica devastata dalla reclusione domestica per il Covid 19.

A distanza di anni le parole di Umberto Eco risuonano nella loro profezia: “i social network sono un fenomeno positivo ma danno diritto di parola anche a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività”.

Spetta alla collettività, che con centinaia di commenti ha reagito indignata a quel video, rendere minoritarie e innocue queste legioni, sui social e nella vita reale.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale