Inclusione infanzia e minori Rom: la svolta possibile con i progetti da 40 milioni


 

[Queste sono le parole di una operatrice di Medici senza frontiere in Libano. Diche che “la gente dorme per strada, le scuole sono completamente piene di sfollati”. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 4 ottobre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di infanzia rom. Sono 31 i progetti per l’inclusione dei minori rom dichiarati ammissibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ne ha approvato la graduatoria finale. I progetti approvati saranno finanziati con un importo complessivo che sfiora i 40 milioni di euro, proveniente dalle risorse del Fondo Sociale Europeo, programmazione 2021-2027, “PN Inclusione e lotta alla Povertà”.

È la prima volta che  una somma così ingente viene destinata all’infanzia rom, considerato un importo complessivo medio di circa 1,3 milioni di euro per città. Tra esse spiccano alcune città metropolitane come Roma (2,2 milioni di euro), Milano (1,9 milioni di euro), Napoli (1,6 milioni di euro),  Stando alle ultime rilevazioni dell’Associazione 21 luglio, che da anni monitora costantemente la situazione degli insediamenti monoetnici, a oggi in Italia si contano 97 baraccopoli istituzionali abitate da 11.040 rom e sinti.  Particolarmente grave è la situazione nella Città Metropolitana di Napoli, che ospita la più alta concentrazione di rom in emergenza abitativa in Italia, quasi 3.000 persone. Ascoltiamo Carlo Stasolla di Associazione 21 luglio.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale