La larga parte degli italiani vuole l’educazione sessuale fin dalla scuola primaria


 

[Intro: Questo è il racconto dei media internazionali sulla chiusura della Torre Eiffel a Parigi a causa dell’ondata di caldo record nell’Europa centro meridionale: Francia, Spagna e Italia sono nella morsa dei 40 gradi. Questa è Ad Alta Velocità oggi 3 luglio 2025: nello stesso giorno del 2005 entra in vigore in Spagna la legge approvata tre giorni prima sul matrimonio fra persone dello stesso sesso e sull’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di educazione sentimentale. Nelle scuole italiane viene offerta sporadicamente, su iniziativa autonoma delle singole scuole o su progetti specifici. L’opinione pubblica, però, concorda largamente sul fatto che questo insegnamento dovrebbe diventare obbligatorio nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, ovvero nel periodo adolescenziale dei ragazzi. A molti non dispiacerebbe vederlo introdotto anche nella scuola primaria, magari su base facoltativa, mentre per la scuola dell’infanzia la quota di contrari raggiunge quasi la metà dei rispondenti. Lo rileva un sondaggio di Swg.

A far tornare al centro del dibattito la necessità di questo tipo di attenzione già nelle scuole medie sono i casi di cronaca drammatici che coinvolgono i minorenni. L’ultimo fu quello di Martina Carbonaro che a soli 14 anni è stata uccisa da un 19 enne che non voleva essere lasciato. Non mancano, però, ancora forti resistenze in ambito ecclesiastico e conservatore all’introduzione in maniera stabile di una educazione sessuale nelle scuole anche se è necessario trovare modalità e personale adeguato per questo tipo di disciplina. Ascoltiamo Riccardo Benetti, ricercatore Swg.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale