La memoria del Memorandum: perché il governo ripropone l’accordo “agghiacciante”?


 

Capita che nelle stazioni i ritardi dei treni non siano mai comunicati in modo corretto. Sui display appaiono sempre i canonici 10 minuti a fronte dei 30 effettivi. Un modo della classica furbizia italica per non deprimere il gregge. Però i viaggiatori sanno che con un semplice clic possono vedere sull’applicazione ciò che i monitor non dicono. Una cosa del genere capita con la questione del rinnovo del Memorandum con la Libia.

Otto articoli in tutto per riaffermare la forte comune determinazione a collaborare per trovare una soluzione ai flussi di migranti irregolari, sottolineando l’importanza del “controllo e della sicurezza dei confini libici, terrestri e marittimi, per garantire la riduzione dei flussi nonché la lotta contro il traffico degli esseri umani”.

E’ quanto prevede il testo di modifica inviato nei giorni scorsi dal ministero degli Esteri italiano al governo libico.  È  ciò che Redattore Sociale ha svelato dopo aver letto la bozza. Tutte le associazioni sono insorte, per Asgi il testo è “agghiacciante”, Human right watch chiede all’Italia di “non essere complice”.

Non si può barare come nei monitor delle stazioni, sui diritti umani si sceglie da che parte stare.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale