Le studentesse della Normale, il drammaturgo e l’impegno civico


 

“Noi crediamo che la scuola non sia senza colpe, avete reso l’università un’azienda. Perseguendo solo il profitto». Le parole severe e lucide da parte di Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante, Virginia Grossi, rappresentanti degli allievi e delle allieve del Corso di Lettere, durante la cerimonia di consegna dei diplomi della Scuola superiore Normale di Pisa.

Parole come pietre che hanno fatto il giro del web, rivolte ai professori e agli accademici presenti in sala con loro: “l’impegno civico è passato in secondo piano rispetto alla produzione scientifica. Perché l’impegno nel dibattito, lo schierarsi apertamente a favore di una certa posizione è considerato una macchia di cui l’accademico non deve sporcarsi? Questa disabitudine all’impegno, questa autoreferenzialità sono pericolose”.

Poco distante da Pisa, sempre in Toscana, cinquemila persone erano piazza con i 422 operai della Gkn licenziati via mail dopo lo sblocco dei licenziamenti. Con loro Stefano Massini, scrittore e drammaturgo