[Intro: questa è la voce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che all’assemblea dell’Anci ha sottolineato l’importanza dei comuni per il loro ruolo fondamentale di prossimità per i cittadini e le comunità del nostro Paese. Questa è Ad Alta Velocità oggi 14 novembre 2025: nello stesso giorno del 1951 ci fu l’alluvione del Polesine che colpì gran parte del territorio della provincia di Rovigo e parte della provincia di Venezia, causando circa cento vittime e più di 180.000 senzatetto. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di migrazioni e Mediterraneo. Stando a quanto riferito dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), 42 persone risultano disperse l’8 novembre scorso, al largo delle coste libiche: un gommeone si è capovolto scaraventandoli in acqua. «Secondo i sopravvissuti – si legge in un comunicato – l’imbarcazione, con a bordo 49 migranti e rifugiati (47 uomini e due donne), era partita da Zuwara il 3 novembre intorno alle 3 del mattino. Circa sei ore dopo, le onde alte hanno causato un guasto al motore, rovesciando l’imbarcazione e gettando tutti i passeggeri in mare».
La stessa organizzazione delle Nazioni unite aveva diffuso i dati relativi alle morti nel Mediterraneo nel 2025. Almeno 552 persone sono morte e 494 risultano disperse sulla rotta centrale dall’inizio dell’anno all’8 novembre. Nello stesso periodo, precisa l’agenzia l’Oim, i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 23.513. Intanto Medici Senza Frontiere ha annunciato il ritorno in mare dopo che sono stati costretti a sospendere le attività di soccorso della Geo Barents nel dicembre 2024, torniamo in mare con la nave Oyvon. Ex nave ambulanza norvegese, è stata riallestita e attrezzata per operare su una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Ascoltiamo Riccardo Gatti, team Ricerca e soccorso della Ong.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale





