Più poveri come in un’economia di guerra


 

I numeri servono a capire i fenomeni, a dargli consistenza e rilevanza nella loro drammaticità. Alcuni li fornisce il rapporto 2020 del think thank “Welfare Italia”, sviluppato dal Gruppo Unipol in collaborazione con The European House-Ambrosetti.

 

“Considerando che il paniere di beni e servizi necessari a ciascuna famiglia per il proprio basilare sostentamento mensile è di circa 1.100 Euro, la metà delle famiglie italiane non sarebbe in grado di autosostenersi per più di 5 mesi in assenza di un’integrazione “

In questo contesto, “l’assenza di un intervento da parte dello Stato comporta il rischio di aumentare il numero di famiglie in questa condizione di fragilità di circa 3 volte. I minori, inoltre, sono tra le fasce della popolazione più a rischio: si stima infatti che i minori in povertà assoluta potrebbero aumentare anche dell’80%”.

A fronte di una crescente necessità di spesa e un elevato debito pubblico pregresso, “il rapporto debito/pil italiano potrebbe raggiungere livelli da “economia di guerra”: l’Italia ha già superato il picco della II Guerra mondiale (107,9%), mentre nel 2020 si potrebbe sfiorare il livello della I Guerra mondiale (160,5%).

Giuseppe Manzo giornale radio sociale