Povero lavoro, Iref-Acli: in 10 anni lavoratori a basso reddito aumentati del 55%


[Questo è il momento in cui a Madrid la folla esulta in strada per i festeggiamenti dopo ore di blackout che hanno paralizzato Spagna e Portogallo nella giornata del 28 aprile. Questa è Ad Alta Velocità oggi 30 aprile 2025: nello stesso giorno del 1950 ci fu l’Eccidio di Celano un gruppo di braccianti agricoli radunati in piazza viene colpito da armi da fuoco causando due morti e diversi i feriti. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di lavoro povero. In 15 anni si è verificato un aumento del 20% della povertà da lavoro, negli ultimi 10 anni i lavoratori in povertà relativa a bassa retribuzione sono aumentati del 55%, passando dal 4,9% al 7,6% sul totale occupazionale. Il dato allarmante è stato diffuso dalla ricerca Iref-Acli in occasione del Primo Maggio, festa dei lavoratori. Donna, giovane, single e residente al Sud è l’identikit del lavoratore e della lavoratrice poveri.

Emerge una coincidenza con la polarizzazione della ricchezza nelle mani di pochi concentrati in aree urbane lasciando indietro aree interne e periferie. I dati ci raccontano di un paese dove l’uguaglianza salariale di genere è ancora molto lontana: il campione, infatti, evidenzia come le donne con lavoro a basso reddito siano il 54% in più rispetto agli uomini. Le diseguagliane, oltre che di genere, sono anche tra generazioni: gli under30 con un lavoro povero sono il 70% in più rispetto agli under50Il divario tra Nord e Sud purtroppo permane anche a livello di salario. Ascoltiamo Gianfranco Zucca, direttore scientifico Iref, e Raffaella Dispenza, vicepresidente nazionale Acli.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale