Solo la metà dei braccianti ha un contratto e una busta. È quello che ha rilevato il Rapporto “Zone rosse, lavoro nero” di Medici per i diritti umani nella Piana di Gioia Tauro durante la stagione di raccolta agrumicola con l’obiettivo di promuovere la tutela della salute e dei diritti fondamentali dei circa 2.000 braccianti stranieri impiegati in agricoltura in condizioni di grave sfruttamento.
Un team multidisciplinare ha raggiunto per mezzo di una clinica mobile diversi insediamenti ufficiali e informali, in particolare: la Nuova Tendopoli di San Ferdinando, i casolari nelle campagne di Rizziconi e Taurianova, il campo container di Contrada Testa dell’Acqua nel Comune di Rosarno.
Ascolta la rubrica cliccando sul player.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale