[Queste sono le voci dei manifestanti pro Palestina in Svezia: contro i nuovi attacchi a Gaza si preparano mobilitazioni in tutto il mondo a sostegno del popolo palestinese. Questa è Ad Alta Velocità oggi 10 aprile 2025: nello stesso giorno del 1991 il traghetto Moby Prince si scontra con una petroliera per cause incerte, provocando 140 morti. .Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di integrazione e comunità rom. L’Italia è ancora il “Paese dei campi” per le persone di origine rom. Dall’attività di monitoraggio e raccolta dati condotta nel 2024 da Associazione 21 luglio, emerge “l’infelice primato di nazione europea che dedica maggiori risorse, sia umane che economiche, alla gestione di strutture abitative con un chiaro profilo discriminatorio”.
È questo uno degli elementi al centro del Rapporto annuale dell’Associazione 21 luglio, giunto alla sua nona edizione, dal titolo “Bagliori di speranza. La condizione delle comunità rom e sinte in Italia“, presentato ieri al Senato, su iniziativa della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani. Sono 11.100 circa i rom e sinti stimati che vivono in insediamenti monoetnici, pari allo 0,02% della popolazione italiana. L’aspettativa di vita di quanti presenti in baraccopoli è di almeno dieci anni inferiore a quella della popolazione italiana. Il 55% dei residenti ha meno di 18 anni.
Dei rom e sinti presenti negli insediamenti istituzionali si stima che circa il 65% abbia la cittadinanza italiana. Sono meno di 1.000 i cittadini rom in emergenza abitativa a forte rischio apolidia in Italia. Ascoltiamo Carlo Stasolla di Associazione 21 Luglio.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale