Se in Myanmar sparano proiettili made in Italy


 

Società civile e organizzazioni sociali vogliono sapere se in Myanmar la repressione avviene con proiettili italiani.

Amnesty International Italia, Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL), ITALIA-BIRMANIA.INSIEME e Rete Italiana Pace e Disarmo, hanno scritto all’azienda Cheddite Italy S.r.l., con sede a Livorno, per chiedere chiarimenti in merito al ritrovamento a Yangon di un bossolo di una cartuccia sparata dalla polizia locale contro un’ambulanza che trasportava dei feriti.  Dalle informazioni diffuse da un quotidiano locale il bossolo riporta chiaramente la scritta “Cheddite” e il calibro 12.

Con il passare delle settimane l’esercito birmano sta usando metodi sempre più letali e armi solitamente utilizzate in contesti bellici, contro manifestanti pacifici e passanti casuali in tutto il Paese.

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Giuseppe Manzo giornale radio sociale