Vaccini, tra la speranza e la grande paura


 

I vaccini sono la speranza per mettere fine a questa pandemia.

E al tempo stesso rappresentano anche la nuova paura per gli italiani in un mix tra campagne mediatiche, guerra commerciale e ignoranza.

Il generale Figluolo ha sancito la tabella di marcia per un liberi tutti a fine settembre: “a marzo faremo riscaldamento poi dalla seconda decade di aprile ci saranno gradualmente 500 mila vaccinazioni. A fine mese arriveremo a 15 milioni di dosi di vaccini, nel prossimo trimestre ne avremo 52 milioni, nel terzo 84 milioni di dosi”.

In mezzo, però, c’è il caso AstraZeneca con il viceministro Sileri e il presidente di Aifa Giorgio Palù che si sgolano in tv e con la stampa: “non c’è nessuna correlazione sinora dimostrata se non una relazione temporale tra la vaccinazione e l’evento nefasto ma non un nesso causale”. Eppure il virus della diffidenza è stato iniettato in un Paese dove prima del Covid era già diffuso un sentimento no vax.

Serve davvero il buon senso di tutti, non alimentare fiamme come la notte scorsa qualcuno ha fatto tentando di dare fuoco con la benzina al portone dell’Istituto superiore di sanità.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale