Aderiamo allo sciopero Fnsi: oggi non andrà in onda il Grs


Oggi non andrà in onda il Giornale Radio Sociale. Aderiamo allo sciopero indetto dalla Federazione Nazionale della Stampa.
Uno sciopero in difesa dei diritti e degli stipendi, per non avere giornalisti ricattabili. È il senso della giornata di astensione dal lavoro proclamata per il 28 novembre 2025, dalla Federazione nazionale della Stampa italiana.
Il sindacato chiede “contratto subito” e rivendica dignità per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico del nostro Paese.

La mobilitazione è stata decisa per sollecitare il rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel 2016. La Fnsi rivendica il riconoscimento anche economico del ruolo che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico e per questo sarà in piazza con le Associazioni regionali di Stampa e i colleghi dei Comitati di redazione nelle principali città italiane, mentre su emittenti radio-tv, testate online e poi giornali e agenzie di stampa andrà in scena un black out informativo.

La segretaria generale Alessandra Costante ha anticipato: «La mobilitazione ha già portato due buone notizie: il Dipartimento per l’Editoria ha convocato il tavolo sull’equo compenso dal quale gli editori scappavano. E, la seconda, anche il Papa ha ritenuto gravi i motivi del nostro sciopero».

E ancora: «Scioperiamo per tutta la categoria, tenendo insieme i dipendenti e i collaboratori lavoratori autonomi e precari – ha incalzato – Siamo di fronte a grandi sfide tecnologiche. Non voler regolamentare l’intelligenza artificiale nel contratto significa volerla usare per i sostituire i giornalisti».

Si tratta, ha quindi rimarcato Costante, «di una trattativa unitaria – ha detto ancora -. Vogliamo tutti che non ci siano giornalisti ricattabili, ma che possano esercitare il loro controllo democratico».

Costante ha poi spiegato che «alcuni risultati sono già stati raggiunti», come la convocazione da parte del Dipartimento per l’Editoria del tavolo sull’equo compenso «dal quale gli editori scappavano» e per questo «ringrazio il sottosegretario Alberto Barachini», ha evidenziato la segretaria Fnsi e «ringrazio anche i vaticanisti – ha proseguito – che sono in viaggio con il Papa e che gli hanno presentato una lettera esponendo le ragioni della protesta. E il Pontefice ha annuito e ritenuto gravi i motivi dello sciopero».

Ai giornalisti, poi, il sostegno dei poligrafici. «La vostra battaglia è la nostra battaglia – il saluto di Giulia Guida della Slc Cgil – perché gli editori hanno scelto una strada che non è quella della tutela dei lavoratori».