Auto a pompe di calore: oltre lo scetticismo, parla la ricerca Adiconsum


In un convegno Adiconsum ha presentato i risultati di una survey sulle auto a pompe di calore. Ascoltiamo Mauro Vergari, ufficio studi dell’associazione.

Il Dossier, redatto sulla base di survey quantitative su oltre 500 consumatori italiani e di mystery shopping condotti in 10 città (tra cui Roma, Milano, Napoli e Torino) e in 50 concessionari, evidenzia come l’interesse per la sostenibilità sia diffuso, ma frenato da confusione normativa, timori sui costi e scarsa familiarità con le tecnologie.

Nella Parte A, dedicata alle pompe di calore e al recepimento della Direttiva EPBD (“Case Green”), emerge una sensibilità crescente: il 48,6% degli intervistati si dichiaria pronto a installare una pompa di calore se supportato da incentivi mirati, percentuale che sale all’87,9% tra chi ne possiede già una.

Tuttavia, permane un disorientamento sul “switch off” delle caldaie a gas entro il 2040, con preoccupazioni per i costi di adeguamento e la fine degli Ecobonus dal gennaio 2025. Il profilo dei partecipanti – equamente distribuito tra centri urbani e aree rurali – rivela una propensione al cambiamento (il 62% valuta l’efficientamento energetico come priorità), ma anche confusione su normative e benefici reali.

Gli esperti del Gruppo di lavoro “Pompe di calore” sottolineano la necessità di campagne di sensibilizzazione e modelli collettivi di installazione per rendere accessibile la transizione anche alle fasce vulnerabili.

La Parte B, focalizzata sulla mobilità elettrica, conferma barriere simili: il 77,5% degli intervistati non ha mai guidato un’auto elettrica, alimentando pregiudizi su autonomia e ricarica. Il Mystery shopping ha rilevato che su 60 concessionari solo 7 hanno raggiunto la sufficienza nella valutazione complessiva degli operatori che hanno svolto il ruolo di Mystery Shopper, pari a circa il 12% del totale. Nessun concessionario ha ottenuto il livello “ottimo”. Il Mystery ha inoltre rilevato lacune nella formazione dei venditori: solo il 35% discute dettagli su batterie e manutenzione, mentre il 28% propone test drive per superare i bias percettivi. Nonostante ciò, la survey indica una tendenza positiva verso lo sharing elettrico (il 41% lo considera un’opzione futura) e un riconoscimento del valore “green” come status symbol emergente.

Il Dossier propone formazione obbligatoria per i concessionari, incentivi per la ricarica domestica e integrazione con la mobilità pubblica, puntando a raggiungere i 6 milioni di auto elettriche entro il 2030.