La Basilicata non ripristina il Fondo per la sclerosi laterale amiotrofica e Aisla lancia una mobilitazione venerdì 7 novembre, a Potenza. “Non è accettabile – denuncia l’associazione – che le persone più fragili debbano scendere in piazza per vedersi riconosciuti i diritti. Da mesi più di 50 famiglie lucane vivono in un limbo di silenzio”.
“Le istituzioni parlano del diritto alla morte – dichiara Fulvia Massimelli, Presidente nazionale AISLA – ma qui c’è una comunità che sta chiedendo semplicemente di poter vivere. Chi lotta ogni giorno contro una malattia che toglie tutto non può essere lasciato indietro. La vita è il primo diritto da difendere.”
La manifestazione pacifica del 7 novembre, che si svolgerà dalle 11:00 alle 15:00 in via Vincenzo Verrastro 4, a Potenza, non è solo una protesta. È un atto di responsabilità civile, un monito morale: se lo Stato non garantisce i diritti dei cittadini fragili, è la comunità tutta a subire la sconfitta. AISLA ha informato Prefettura, Questura, ANCI Basilicata, Province di Matera e Potenza, Sindaci dei Comuni interessati, Organizzazioni Sindacali, Ordini Professionali, Forum del Terzo Settore, Università di Basilicata, Provveditorato agli Studi e Conferenza Episcopale di Basilicata.
“Saremo in piazza con Ezio e tutte le famiglie – conclude Mimmo Santomauro – per chiedere ciò che non può più essere rinviato: il ripristino immediato del Fondo SLA con risorse stabili e adeguate. La dignità non si negozia e la vita non può attendere”.
AISLA invita la cittadinanza a scendere in piazza: la mobilitazione non è solo delle persone con SLA, ma di tutti coloro che credono che diritti e dignità siano sacri e inviolabili.





