Mentre in Italia per la prima volta si inizia a parlare di professionismo sportivo femminile, a seguito della recente riforma, in Svezia i giocatori di prima e seconda divisione hanno deciso di rinunciare a metà delle entrate che percepiscono dalla Federazione per pagare parte degli stipendi delle giocatrici. Infatti, il campionato femminile è in crisi a causa dell’emergenza Coronavirus.
A dare la notizia è stato Karl Erik Nilsson, presidente della Federcalcio svedese, annunciando che sono stati raccolti 490mila euro, utilissimi a dare un po’ di respiro al movimento. Un’iniziativa senza precedenti, come riporta Mundo Deportivo, che nasce in un Paese in cui il calcio femminile è sviluppatissimo, con un campionato molto seguito e una nazionale che rappresenta una bella realtà (Svezia terza ai Mondiali del 2019, battuta in semifinale dall’Olanda che aveva eliminato anche l’Italia). Un movimento che però adesso risente della crisi economica, complice la chiusura delle regioni delle grandi città svedesi dopo che, nelle ultime settimane, il numero dei contagi è raddoppiato.