Stabilità e radicamento – I cittadini stranieri residenti in Italia sono oltre 5 milioni, pari al 9% della popolazione; da oltre quattordici anni la componente regolare stabile è maggioritaria. Lo dicono i dati di Fondazione Ismu in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti che si celebra oggi.
In occasione della Giornata Internazionale dei Migranti (18 dicembre), Fondazione ISMU evidenzia che sono oltre 5 milioni i cittadini stranieri residenti in Italia, pari al 9% della popolazione: un universo estremamente diversificato per provenienze, percorsi migratori e caratteristiche socio-demografiche. Il panorama delle presenze straniere regolari nel nostro Paese evidenzia un contesto di stabilità e radicamento: il gruppo più numeroso è costituito dai cittadini rumeni, dunque cittadini dell’Unione europea, con oltre 1 milione e 73mila residenti.
In Italia oltre 2 milioni di lungosoggiornanti. Considerando i migranti provenienti da Paesi extra UE (il 73% dei presenti) Fondazione ISMU ETS, sulla base dei dati Istat, evidenzia che tra gli oltre 3 milioni e 800mila cittadini non comunitari presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno al 1° gennaio 2025, più di 2 milioni (il 53%) sono titolari di permesso europeo per lungo soggiorno (cioè quello che non ha scadenza), dal quale deriva la condizione di maggiore stabilità.
Da oltre quattordici anni la componente regolare stabile è maggioritaria: dal 2012 i cittadini non comunitari con permesso a tempo indeterminato sono aumentati costantemente e il picco è stato raggiunto nel 2021, quando i lungosoggiornanti costituivano i due terzi dei presenti. Dal 2022 l’incidenza sul totale dei presenti è diminuita, soprattutto a causa delle numerose acquisizioni di cittadinanza italiana – poco meno di 200mila all’anno – e dell’aumento dei permessi rilasciati per motivi di protezione internazionale, in particolare nel 2022 a cittadini ucraini in fuga dalla guerra.





