È il titolo della biografia di Antonio Genovese, coach dell’Empoli Ladies Football Club, quest’anno promosse in serie A. A dispetto di chi gli diceva che non avrebbe potuto allenare, dopo l’incidente stradale che, nel 1991 a 14 anni, gli ha cambiato la vita. Invece, dopo aver ottenuto il patentino Uefa è il primo tecnico con disabilità a raggiungere un traguardo del genere.
Giorno dopo giorno, Antonio è riuscito a costruirsi il suo presente nel mondo del calcio, arrivando a ottenere prima il patentino Uefa B e poi quello Uefa A, primo tecnico con disabilità a raggiungere un traguardo del genere. Questa è la storia di un milanese classe 1977, L’allenatore in carrozzina (Lampi di stampa editore) come recita il titolo della sua biografia. In ogni storia da raccontare, però, c’è sempre il destino che, come sottolinea Antonio, “si diverte a metterci davanti strade nelle quali non avremmo mai immaginato di imbatterci”. Un giorno di maggio del 1996, ricoverato in ospedale a Milano per una broncopolmonite, Antonio conosce l’allora presidente dell’Inter Massimo Moratti. I due chiacchierano, si scambiano idee, parlano di calcio, la grande passione di entrambi. Moratti capisce che Antonio ne sa di pallone e così gli propone di contattarlo: “Si vede che hai occhio – gli dice – quando esci dall’ospedale chiama, mi piacerebbe coinvolgerti nell’Inter”. E così, da quel momento, Genovese – da sempre tifosissimo del Milan – inizia a lavorare come osservatore per i “rivali” dell’Inter, incarico che svolge con grandissima passione e professionalità per dieci anni, fino al 2006. Poi, dopo alcune esperienze sulla panchina ad allenare ragazzi di club lombardi, per Antonio arriva un’altra svolta: approda al calcio femminile, dove a oggi può vantare, tra le tante esperienze, quella con la Sovicese in serie D, quella come collaboratore tecnico con la Res Roma in serie A e, nella serie cadetta, con la Domina Neapolis Academy, l’Apulia Trani e oggi quella con l’Empoli Ladies, club con il quale quest’anno, in veste di allenatore in seconda e responsabile tattica, ha ottenuto la promozione nella massima serie. Una passione, quella per il calcio femminile, che lo ha portato a lavorare anche come talent scout per il Seattle.