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Nel nome del lavoro. Le Acli chiedono un cambio di passo, partendo dagli ultimi. Il servizio è di Giuseppe Manzo
Dalla Gkn Driveline di Campi Bisenzio, alla fabbrica Abb di Marostica fino alla Whirlpool di Napoli e di tutte le aziende che in questo momento hanno deciso di licenziare: le Acli chiedono un cambio di passo radicale su economia e lavoro.
“Lo sblocco dei licenziamenti e la mancanza di scrupoli di alcune multinazionali mettono delle persone in strada come se spegnessero un interruttore – ha dichiarato il presidente nazionale Emiliano Manfredonia – Servono poi ammortizzatori universali, che salvaguardino le singole specificità e politiche attive che devono guardare anzitutto a chi viene escluso”.